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2006-07-09

Il premier Zapatero non ha partecipato alla messa conclusiva

Papa: "Nel matrimonio la dignità dell'uomo"

Benedetto XVI ha chiuso a Valencia il quinto Incontro mondiale delle Famiglie: "No alla libertà dell'individuo come soggetto autonomo"

VALENCIA - Secondo giorno di visita in Spagna per Benedetto XVI. Dopo un lungo giro sulla papamobile bianca Benedetto XVI ha fatto il suo ingresso, acclamato dalla folla, al quartiere della Citta delle Arti e della Scienza, dove ha celebrato la messa conclusiva del quinto Incontro mondiale delle Famiglie davanti a una folla imponente. Alla celebrazione hanno assistito il re spagnolo, Juan Carlos, e il resto della famiglia reale. Assente il premier Zapatero, il governo è stato rappresentato dal ministro degli Esteri, Miguel Angel Moratinos, e del responsabile della Giustizia, Juan Fernando Lopez Aguilar. Tra il pubblico anche il leader del Partido Popular, principale forza d’opposizione, Mariano Rajoy, che a conclusione della messa ha incontrato il Papa prima della sua partenza per Roma, intorno alle 13.

UNIONE UOMO-DONNA - Come prevedibile la famiglia è stata al centro dell'omelia del Papa. "La famiglia fondata sul matrimonio indissolubile tra uomo e una donna" è "l'ambito dove l'uomo può nascere con dignità, crescere e svilupparsi in modo integrale". Papa Ratzinger illustra il significato teologico del concetto di questa istituzione, luogo privilegiato per realizzare il "progetto dell'amore di Dio". In questa ottica la Chiesa non può che difendere "questa meravigliosa realtà", e pertanto riconoscerla e aiutarla, spiega il pontefice, "è uno dei più importanti servizi che si possono rendere oggi al bene comune e allo sviluppo autentico degli uomini e delle società". La lunga omelia viene interrotta più volte per gli applausi. Il Papa teologo cita il Concilio Vaticano II e ricorda che i coniugi devono essere testimoni e cooperatori della fecondità della Madre Chiesa come segno e partecipazione di "quell'amore col quale Cristo ha amato la sua Sposa e si è dato a lei. E in quest ambito che avviene la trasmissione della fede ai figli e non si disperde l'eredità cristiana ma si svolge" un'azione continua della grazia di Dio illuminando "l'identità più profonda degli uomini: da dove veniamo, chi siamo e quanto grande è la nostra dignita" ha detto Ratzinger. Il filo del ragionamento si sposta poi sul piano della fede che non è mai, dice, "una sola eredità culturale ma un'azione continua della grazia di Dio". Compito dei genitori è di trasmetterla ai figli attraverso la preghiera, i sacramenti, la Bibbia.

ITALIA - L'Italia sappia "difendere" la famiglia "di fronte alle sfide dell'epoca attuale" ha aggiunto Benedetto XVI, facendo un appello a tutti gli italiani affinché non disperdano "il patrimonio morale, spirituale e sociale" del paese.

INDIVIDUALISMO - Papa Ratzinger chiude l'Incontro Mondiale delle Famiglie mettendo sotto accusa le società segnate da una cultura "in cui si esalta molto spesso la libertà dell'individuo inteso come soggetto autonomo, come se egli si facesse da solo e bastasse a se stesso, al di fuori della sua relazione con gli altri, come anche della sua responsabilita nei confronti degli altri". Ciò che Benedetto XVI contesta è il volere "organizzare la vita sociale" solo a partire "da desideri soggettivi e mutevoli" ma privi di "riferimenti" di sorta "a una verità oggettiva previa" come sono "la dignità di ogni essere umano e i suoi doveri e diritti inalienabili al cui servizio deve mettersi ogni gruppo sociale". Per questo la Chiesa, ha aggiunto, non smette di ricordare che "la vera libertà dell'essere umano proviene dall'essere stato creato a immagine e somiglianza di Dio". Un ringraziamento è stato rivolto a tutte le associazioni familiari ecclesiali "in favore del matrimonio e della famiglia che contribuiscono "alla promozione del vero bene".

MESSICO - Infine il Papa ha annunciato che il prossimo Incontro Mondiale delle Famiglie si terrà in Messico. "Ho la gioia di annunciare che il prossimo incontro si celebrerà l'anno 2009 a Città del Messico. All'amata Chiesa che peregrina nella nobile nazione messicana manifesto fin d'ora la mia gratitudine per la sua disponibilità".

MESSAGGIO A NAPOLITANO - Al ritorno in Italia dopo la visita in Spagna, Benedetto XVI ha inviato un messaggio di "cordiale saluto" al presidente della Repubblica Napolitano, tornando a porre l'accento sulla tutela della famiglia tradizionale. Il Papa ha sottolineato che è necessario tutelare la famiglia basata sul matrimonio contro le "molteplici insidie" che ne pregiudicano la stabilità. "Penso a coloro - afferma il Papa - che anche in Italia con generosità e spirito di servizio operano per difendere la famiglia fondata sul matrimonio dalle molteplici insidie che ne minano la stabilità".

09 luglio 2006

AVVENIRE

 

2006-07-09

Valencia con il Papa per riguadagnare un cuore alla società

Stasera un milione di persone per ascoltare il suo discorso
In mattinata vedrà i parenti delle vittime dell’incidente

Dal Nostro Inviato A Valencia
Luciano Moia;Da Valencia
Michela Coricelli


l’attesa
Inizia questa mattina il terzo viaggio apostolico di Ratzinger che avrà al centro l’incontro con le famiglie del mondo



Il benvenuto arriverà da una "ola" lunga undici chilometri. Sarà questo fiume umano colorato di bandierine bianco-gialle, di fiori e di striscioni multicolore ad accogliere stamattina Benedetto XVI al suo arrivo all'aeroporto di Masines. Inizierà così il terzo viaggio apostolico internazionale di Ratzinger, il primo in quella Spagna che ospita in questi giorni l'Incontro mondiale della famiglie. Saranno un milione questa sera alla festa-testimonianza alla Città delle Arti e delle Scienze, il momento culminante della giornata. Ma già quando intorno alle 11,30, dopo la cerimonia di benvenuto all'aeroporto, il corteo papale si metterà in moto, un gruppo di cinquanta ciclisti, tutti in maglia bianco-gialla con il logo della Giornata sul petto, si metterà alla testa per dare l'avvio alla "ola".
Sarà un momento di intensa partecipazione popolare perché tutte le realtà cattoliche si sono attivate per conquistare spazi di visibilità lungo il percorso. Il "record promozionale" spetta probabilmente all'Università Cattolica di Valencia che ha affisso una serie di enormi pannelli - dieci metri di lunghezza e due di altezza - con la scritta "Bienvenido" su tutti i cavalcavia attraversati dal Papa. Soltanto in un punto, in prossimità della stazione del metrò di Jesus, l'onda colorata sarà interrotta. Un segno di rispetto per le vittime del terribile incidente che lunedì scorso ha sconvolto Valencia e provocato 42 vittime. È stato lo stesso Papa Benedetto XVI a chiedere una deviazione rispetto al percorso originale, per avere il tempo di sostare qualche minuto in preghiera. L'incontro con i parenti delle vittime è previsto invece intorno alle 12,30 nella basilica della Madre di Dio dei Desamparados.
Poi, fuori dalla basilica, il corridoio festoso verrà rianimato, in un accostamento di spunti luttuosi e di momenti di festa, che no n scompone i valenciani perché si inquadra perfettamente nel loro variegato mosaico umano. Passando lungo i magnifici ponti della città i taxisti anziani recitano un "requiem" per le vittime dell'alluvione che nel 1955 provocò migliaia di vittime. Ma allo stesso tempo fanno anche notare la stupenda vegetazione che ha preso il posto dell'acqua. Dopo quella tragedia il corso del Turia venne infatti deviato fuori città, ma il suo letto rimase un immenso solco asciutto che attraversa la città e che negli anni è stato trasformato in un singolare, lunghissimo giardino. Il corteo papale costeggerà per vari chilometri questo "fiume verde" prima di approdare, intorno alle 13,30 nella piazza della Vergine di Valencia, dove è prevista la recita dell'Angelus. Mentre 800 sacerdoti intoneranno inni gregoriani, i vescovi della Conferenza episcopale spagnola attenderanno il Papa nella Cappella del Santo Calice, all'interno della cattedrale.
Sulla piazza ci sarà anche la storica immagine della Vergine pellegrina "dei Derelitti", la patrona di Valencia che, in via del tutto eccezionale, lascerà l'antica basilica. Nel pomeriggio nuovo trasferimento della sacra immagine, alla quale i valenciani attribuiscono poteri eccezionali, che accompagnerà il Papa verso l'immensa area della Città delle Arti e delle Scienze, dove è stato allestito il palco papale. Ma la "Virgen de les Desamparados" non sosterà proprio sulla spianata, ma nella parrocchia di Nostra Signora di Monteolivete, la chiesa più vicina allo scenario da cui Benedetto XVI presiederà gli atti finali dell'Incontro. Le famiglie saranno poi protagoniste della festa che si terrà fino a sera. Al termine è atteso il messaggio del Papa.



l’intervista
López Barahona: "Viene a ricordarci i più indifesi"


A Valencia, per affermare il valore della famiglia come patrimonio dell’umanità. Nessuna volontà di polemica, ha specificato la Conferenza episcopale spagnola diverse settimane fa. Ma il Papa arriva oggi in un Paese "in ebollizione" dal punto di vista legislativo: alcune delle riforme approvate negli ultimi due anni dal governo di José Luis Rodriguez Zapatero hanno creato momenti di tensione con la Chiesa.
Fra le norme più spinose, la recente legge sulla fecondazione assistita. L’incontro di Valencia è l’occasione per ricordare che "l’embrione è uno dei membri della famiglia più indifesi", afferma Mónica López Barahona, direttrice dell’istituto di bioetica dell’Università Francisco de Victoria di Madrid.
Cosa la preoccupa della nuova legge?
"La Spagna ha attraversato alcuni momenti chiave. Nel 1988 fu approvata la prima norma, che lasciava aperte molte questioni, come il numero massimo di embrioni da generare. Proibiva la clonazione, ma era una legge troppo flessibile e frettolosa. Nel 2000 un decreto permise il congelamento degli ovuli. Nel 2002 una riforma limitò il numero massimo di embrioni per ogni ciclo, e permise il loro congelamento solo in caso di patologie gravi della donna. Ma aprì alla ricerca con gli embrioni. Infine l’ultima legge praticamente permette di tutto: non limita il numero di embrioni, ammette la ricerca scientifica, la diagnosi pre-impianto, la nascita dei cosiddetti "bambini-farmaco". Proibisce solo l’utero in affitto e la clonazione riproduttiva, ma implicitamente apre a quella terapeutica. E poi la legge spagnola continua a usare un termine che è stato rinnegato dalla stessa ricercatrice che lo utilizzò la prima volta: "pre-embrione". Secondo me è una legge a servizio delle cliniche di fecondazione: non difende l’embrione, dunque la vita umana".
Pensa che potrebbe essere un esempio per altri Paesi?
"La Spagna è un punto di riferimento per l’America Latina. Sarebbe molto triste che questi Paesi, in cui i concetti di famiglia e maternità hanno ancora un grande valore, seguissero questa via. Gli esempi dovrebbero essere altri. Quello che è accaduto in Italia con il referendum dello scorso anno è stato importantissimo: ha dimostrato la consapevolez za della popolazione sul tema. E anche la Germania – nonostante alcune sottigliezze e trappole legislative – ha una legge nettamente migliore di quella spagnola. Ma a questo punto, penso che serva un altro passo: bisogna regolarizzare apertamente l’adozione degli embrioni".
Adottare un embrione come un bambino già nato?
"È l’alternativa meno peggiore, se così si può dire, per gli embrioni congelati e lasciati nelle cliniche. In alcuni paesi esiste già questa possibilità, ma viene definita donazione e non è regolata come le adozioni internazionali di bambini. Questo potrebbe creare dei problemi, ad esempio casi di consanguineità".
Lei definisce l’embrione "il membro familiare più indifeso": perché?
"Perché dal momento in cui è un figlio che non nasce nel seno familiare, ma in laboratorio, è esposto a varie aggressioni: selezione del sesso, selezione genetica, diagnosi pre-impianto. Un’altra conseguenza delle tecniche di fecondazione in vitro è la creazione di molti più embrioni rispetto a quelli da impiantare. Il congelamento è di per sé un’aggressione all’attività metabolica: basti pensare che è permessa la loro conservazione in nitrogeno liquido a 196 gradi sotto zero. E poi in alcuni Paesi, come la Spagna purtroppo, possono essere usati per la ricerca scientifica".

 

l'UNITA'

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Dall'UNITA'

2006-07-09

Papa in Spagna, "no alle coppie gay"

 foto ansa"La Chiesa non può accettare determinate cose, tuttavia vuole aiutare e rispettare le persone". papa Ratzinger ha detto messa, domenica, assente Zapatero, davanti a migliaia, centinaia di migliaia di fedeli, a Valencia e ha, come da copione, fatto un discorso contro le coppie gay e contro i legami non sanciti dal matrimonio "per diuefendere la famiglia dalle molte insidie presenti nella società". I giornali progressisti spagnoli non hanno dato grande risalto al suo discorso. E mentre il pontefice celebrava la V giornata mondiale dedicata alla famiglia, poco distante a Valencia due coppie gay hanno deciso di sposarsi, provocatoriamente, proprio nell stesso giorno della visita papale.

Al suo ritorno a Roma nel primo pomeririggio il Papa ha trovato ad accoglierlo le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: "Ho seguito con grande partecipazione la sua nuova missione dedicata a sottolineare il ruolo basilare che la famiglia svolge in ogni società - ha commentato Napolitano -. Dalle Sue parole tutti gli uomini, credenti e non credenti, traggono ispirazione per il consolidamento di una società giusta e solidale".

Una rapida e formale stretta di mano alla cerimonia di benvenuto all'aeroporto è stato ieri il primo e unico contatto diretto fra Benedetto XVI e il presidente del governo spagnolo Josè Luis Rodriguez Zapatero, punto di riferimento di una nuova legislazione di componente progressista e laica.

Un atto di cortesia diplomatica che però non cambia le idee di Zapatero sulle spinose questioni che hanno creato polemiche tra l´esecutivo di Madrid e il Vaticano. I motivi dello scontro sono riconducibili alla posizione che il governo spagnolo ha assunto su questioni cruciali per la chiesa: l´insegnamento della religione cattolica nelle scuole, diventato facoltativo, i "divorzi express", che in base a quanto deciso dal governo Zapatero consentono di ridurre da 4 a 6 mesi il tempo necessario per il divorzio senza ricorre ai giudici. Ma quello che sembra un attacco in piena regola ai fondamenti del cristianesimo arriva dalla decisione di legalizzare i matrimoni gay. La stessa legge, che consente le unioni omosessuali, consente a queste coppie di adottare bambini.

Per la chiese queste leggi sono contro Dio, ed è stato chiaro Benedetto XVI che, non appena è giunto in terra spagnola per il quinto congresso internazionale delle famiglie, ha ribadito:" no alle coppie omosessuali, ci sono punti in cui la chiesa dice no. È secondo la natura dell'uomo che l'uomo e la donna siano ordinati per dare un futuro all'umanità".

Ma la Spagna progressista e laica del premier Zapatero non la pensa esattamente così. Infatti, in una Valencia vestita a festa con i colori del Vaticano (bianco e giallo) compaiono anche striscioni e bandiere (bianche e rosse) con la scritta jo no te spere (io non ti aspetto). È la voce di numerose associazioni scese in piazza a favore degli omosessuali, che hanno organizzato una manifestazione per far sentire la propria voce e ribadire "i nostri diritti non si toccano". Simbolo della protesta un divieto con all´interno la mitra del papa.

In una Spagna divisa la visita del Pontefice continua con la messa del papa che verrà celebrata domenica 9 luglio alla quale, ha fatto sapere Zapatero "non sarò presente". Il grande dubbio che aleggiava sulla visita del papa è stato sciolto il primo ministro non sarà presente alla funzione domenicale. Decisione condivisa anche dalla vicepremier Maria Teresa Fernandez de la Vega che nonostante i suoi sforzi, nei mesi scorsi, per riallacciare i rapporti con il Vaticano, mancherà alla funzione.

Alla dichiarazione di Zapatero sono seguite numerose polemiche non solo in una terra come quella spagnola a forte maggioranza cattolica, ma anche nel resto d´Europa. Un gesto che viene giudicato un atto di eccessivo laicismo dalla Curia romana, ma c´è anche chi parla di una scelta coerente, che va di pari passo con la politica di Zapatero.

"La decisione del premier non ha alcun significato politico, ha fatto sapere il portavoce del ministro spagnolo, Zapatero, infatti, è stato ricevuto in udienza privata dal papa". All´incontro, durato 15 minuti il premier è stato accompagnato dalla moglie e si è parlato di famiglia, pace, Europa, immigrazione e di Africa. Nessun rimprovero dunque, ma un clima di cordiale serenità hanno riferito alcune fonti.

Ma per il partito popolare spagnolo, forza d´opposizione,non è così. Quella di Zapatero è una decisione politica dettata anche dalla paura del ministro spagnolo di affrontare i fischi e gli attacchi dei fedeli. Ma il premier ha già fatto il suo bagno di folla. All'uscita dell´arcivescovato, infatti, ad attenderlo c´erano numerose persone che ai fischi hanno aggiunto slogan contro il ministro "non ti vogliamo più, vattene! Vattene!".

Una reazione che a detta di alcuni potrebbe preannunciare la fine del leader Zapatero, ma tra i moderati l'incontro di oggi rappresenta un primo passo per la ripresa di un faticoso dialogo.

Pubblicato il 08.07.06

 

 

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